Ieri sera abbiamo visitato il porto e il molo e mangiato le bombe calde: alcune mamme e alcuni bambini non sapevano neanche cosa fosse un molo, non conoscevano i pescherecci, non avevano mai visto cime e parabordi. E poi, con il naso all’insù, una mamma del Benin e una della Moldavia, per la prima volta hanno provato a pescare delle stelle cadenti: fin quando non ci sono riuscite, sono rimaste così, sdraiate per terra, a guardare il cielo di San Lorenzo
E’ così che Francesca Sguera, educatrice del gruppo mamme con figli, racconta la sua ultima sera a Lavinio, in trasferta estiva con le case Giardino di pace ed Isola, della nostra Fondazione. Anche loro, come le altre case e tutti gli ospiti del Protettorato, hanno trascorso almeno una settimana nella casa al mare di Lavinio: la base perfetta per tante attività e scoperte, preziose non solo per riposarsi e divertirsi lontano dalla città, ma per sentirsi ancora più casa, ancora più famiglia, fortificando quelle relazioni che aiutano a non avere paura del futuro e a costruirlo più simile possibile ai propri sogni.
Durante l’ultima sera con i gruppi, come è mia consuetudine, do il via “ai discorsi di chiusura settimana trasferta”. Fanno riflettere le parole delle mamme: “Questa settimana non è stata una trasferta, ma una vacanza “. Oltre alle giornate al mare e ai nostri momenti di condivisione, anche nella preparazione di pranzi e cene per 15 persone, ci piace ricordare l’avventura alla baia con le grotte di Nerone, dove abbiamo fatto il bagno tutti insieme fino al tramonto e scavalcato – grandi, piccoli e bebè – la parete antica, per valicare il tunnel che ci portava dall’altra parte della scogliera. Lì abbiamo cercato conchiglie secolari e famiglie di granchi, anche imparando ad immergerci, in qualche modo! Un giorno siamo andati allo Zoomarine, dove abbiamo avuto la fortuna di ammirare il leone marino appena nato e di conoscere da vicino i tre piccoli di delfino nati lì.
Ma la serata più stramba è stata, a detta dei piccoli e delle loro mamme, quella in cui hanno visto per la prima volta un molo di porto, quello di Anzio. Essendo appassionata di nautica, ho spiegato e mostrato loro cosa significhi ormeggiare un peschereccio e quali siano gli arnesi per la pesca, la differenza tra aliscafo e nave, a cosa servano quegli strani palloni appesi ai bordi, che chiamiamo parabordi. Hanno seguito con attenzione e curiosità, affascinati da quel mondo che non avevano mai conosciuto.