I volontari raccontano la loro esperienza

Grazie alla Fondazione, per darmi la possibilità di esprimere tutto il piacere che ho provato fin dal primo giorno che sono arrivata da voi. Ho accettato di fare volontariato pensando di dare tempo, amore, disponibilità e quant’altro fosse necessario, invece, sono io che ho ricevuto un immenso abbraccio d’amore dai bambini, dagli educatori, dai responsabili, dagli assistenti, dalle psicologhe, dai tirocinanti ognuno a modo proprio, con il proprio carattere e le proprie esperienze  ma tutti responsabili nel loro ruolo.

Una crescita interiore l’ho avuta, anche, frequentando le riunioni  per gli aggiornamenti relativi ai nostri comportamenti all’interno del Protettorato, perché mi hanno portato a consapevolezza  delle emozioni molto coinvolgenti quindi puoi renderti conto di quanto io abbia ricevuto. Grazie.  

Ci rivedremo, a tempo pieno, a Settembre sperando di  essere ancora  utile ai bambini e sempre sotto la vostra, amorevole, guida.

Auguro a tutti una felice estate.

(Orietta)

Fare il volontario e condividere un po’ di tempo con chi è affidato alle cure della casa-famiglia ti insegna ad aprire il cuore ma anche a gestire e superare le difficoltà emotive che nel percorso si incontrano. Fermati a riflettere, non scappare via e cogli da ogni ostacolo una opportunità. Ci saranno momenti in cui ti si stringerà il cuore o perché ti immedesimi in ciò che i bambini stanno vivendo, lontano dalle loro famiglie, o perché frustrato per non essere riuscito a raggiungere un piccolo obiettivo che ti eri preposto o che ti era stato affidato. L’obiettivo più grande è in fondo esserci, a volte anche senza dire niente, semplicemente ascoltando o sedendo accanto ad uno di loro, come si farebbe in famiglia, perché è questo forse il modo più semplice di dire ad un bambino: tu sei importante.  

(Maria Teresa)

Il volontariato con i ragazzi è come un biglietto per un viaggio in treno verso una  destinazione sconosciuta: c’è la voglia di partire, la curiosità, la fatica di alcuni tratti e a volte anche la noia, c’è il dubbio di aver sbagliato  carrozza e il timore di panorami inquietanti, ma c’è lo stupore di incontrare meravigliosi compagni di scompartimento e la gioia di aver fatto insieme un pezzo di strada. Quando scendi dal treno e ti senti chiedere : “Quando ritorni?”  capisci che è valsa la pena viaggiare 😊…La formazione è importante, ci aiuta a capire i ragazzi e le ragioni del nostro stare con loro – il prossimo anno spero ci sia ancora più spazio per riflettere con psicologi. Grazie a tutti!

(Maria Pia)

Lascia un commento...