Sentirsi a casa, attraverso un libro. Sentirsi famiglia, grazie all’arte, alla creazione, alla lettura. “Abitare: le case ad arte” è il laboratorio che il Protettorato ha proposto ai piccoli abitanti della casa famiglia Pollicino. Un successo talmente grande che dal 9 dicembre diventerà un mostra, allestita per un mese presso la Biblioteca Europea di Roma (ore 17.30, via Savoia 13/15).
La casa museo dell’artista danese Hendrik Christian Andersen e la casa con lo studio dello scultore Pietro Canonica, collocata nel suggestivo fortino edificato nella cornice di Villa Borghese, sono state trasformate in spazi espositivi dove poter ammirare le opere, di cui alcuni soggetti presi successivamente come riferimento per l’attività laboratoriale.
Un’occasione, quella della visita ai due musei, per vedere come l’arte possa trasformare gli spazi della quotidianità e rendere possibile un nuovo modo di viverli.
Tutto è nato grazie alla collaborazione tra diversi soggetti: il Protettorato, la critica dell’arte Licia Sdruscia, la Casa Museo Andersen di Roma diretta da Maria Giuseppina Di Monte, con la partecipazione dell’artista Lucia Sforza e di Simonetta Baroni, docente del corso-laboratorio di Didattica Museale Inclusiva del Dipartimento di Studi Letterari, Filosofici e di Storia dell’Arte dell’Università degli Studi di Roma “ Tor Vergata”.
“Licia è una nostra volontaria da più di due anni – ci racconta Francesca, l’educatrice della Fondazione che ha seguito il progetto – Lucia Sforza, che lavora in una tipografia, le ha proposto questo progetto per i nostri bambini e le nostre bambine: un’esperienza laboratoriale, che mette in relazione la casa museo alla casa famiglia”.
Si tratta di un progetto inclusivo e relazionale in cui l’arte è l’elemento che consente di esplorare la casa, come luogo della quotidianità e dell’affettività. L’obiettivo finale era la realizzazione di un libro “fatto ad arte”, che grazie a un lavoro introduttivo e a una serie di incontri, veniva presentato come spazio abitabile. “In questo modo – spiega ancora Francesca – la realizzazione di un libro diventava un modo per riflettere sul concetto di abitare: in particolare, di abitare in casa famiglia”.Il libro, come una casa, è stato quindi “arredato” dai bambini e dalle bambine, con immagini da loro realizzate utilizzando diverse tecniche.
Un percorso “a puntate”
Il progetto ha previsto una serie di incontri: due incontri preliminari, tra fine settembre e inizio ottobre, tra cui uno con la direttrice del Museo Andersen. Poi, sempre all’inizio di ottobre, la visita al Museo Andersen e al Museo Canonica. Sono seguiti tre incontri laboratoriali: due in casa famiglia, uno nello studio di Lucia Sforza. Infine, i preparativi per la mostra, che inaugurerà il 9 dicembre presso la Biblioteca Europea di Roma e resterà allestita per un mese, esponendo i lavori realizzati dai bambini.
“Erano anni che non li vedevo così coinvolti – assicura Francesca, riferendosi alla partecipazione dei bambini e della bambine al progetto – Sono stati bravissimi e la mostra è un riconoscimento che li emoziona e li gratifica. Riceveranno anche in omaggio la tessera annuale per accedere a tutti i servizi delle Biblioteche di Roma. Hanno partecipato in sette e tutti molto attivamente, naturalmente a seconda dell’età, visto che il più piccolo ha 4 anni e la più grande 16. Ci sono anche tre fratelli arrivati da poco: per loro è stata un’occasione preziosa per entrare in relazione con i loro compagni e sentirsi a casa”.
Ecco la galleria con i lavori dei bambini e l’allestimento della mostra