L’Autorità Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, Carla Garlatti, ha presentato ieri mattina la sua Relazione annuale al Parlamento. Una presentazione che avviene “proprio nei giorni in cui si parla tanto di minori”, ha osservato, facendo riferimento, in particolare, a due questioni di grande attualità, oggetto di recenti e imminenti decreti: da un lato la criminalità minorile, dall’altro l’immigrazione dei minori stranieri non accompagnati.
Innanzitutto, “le politiche per l’infanzia e l’adolescenza sono troppo spesso affrontate con azioni emergenziali. Ma nell’emergenza si arriva, per definizione, in ritardo. Serve invece un approccio sistemico e strutturale, soprattutto quando parliamo di questioni come la dispersione scolastica, la criminalità o l’immigrazione minorile. E’ indispensabile che, accanto al sistema sanzionatorio, sia sempre valorizzata la funzione educativa e rieducativa. Se parliamo di criminalità, nello specifico, questa funzione deve essere esercitata tramite misure di giustizia riparativa, grazie a cui l’autore del reato prende consapevolezza di aver agito contro qualcuno e non contro qualcosa. E si accende un faro sulla vittima, che troppo spesso viene dimenticata e rischia così di essere vittima due volte. Il 12 ottobre – ha annunciato a tal proposito Garlatti – presenteremo uno studio proprio sulla giustizia riparativa”.
Minori stranieri non accompagnati
A proposito di minori stranieri non accompagnati, la Garante ha detto: “Parliamo sempre di numeri, ma i minori stranieri non sono numeri, sono ragazzi con paure, speranze e desideri. Ne ho incontrati alcuni, durante le mie recenti visite nei centri Sai: ho avuto la conferma del fatto che si debba affrontare la questione in modo sistemico e non emergenziale, accelerando il primo colloqui, nominando subito il tutore volontario e presumendo sempre la minore età. Non è accettabile – ha detto Garlatti – che il minore della dimostrare di essere tale: nella maggior parte dei casi, non ha la possibilità di farlo, perché non può accedere ai documenti necessari. Non solo: in questo modo, si dà una mano alla criminalità organizzata – ha denunciato Garlatti – che già obbliga le ragazze a dichiarare la maggiore età, per sottrarle alle tutele previste per i minori e immetterle nella rete della prostituzione”.
Sempre a proposito di minori stranieri non accompagnati, non è assolutamente opportuno che i minori siano accolti, seppur temporaneamente, nelle stesse strutture degli adulti. Mi è stato riferito che questo, in caso di emergenza, di fatto già avviene: non bisogna assolutamente legittimarlo, perché questa contaminazione è molto pericolosa”.
Criminalità minorile
Riguardo la criminalità e la violenza minorile, “la prevenzione è fondamentale e ci stiamo impegnando ad assicurarla, tramite diverse iniziative di questa Autorità garante. Non va assolutamente bene il carcere in fase cautelare: ai minori il carcere non fa bene – ha detto, facendo riferimento ad alcune delle misure contenute nel recente decreto Caivano – I ragazzi sono sempre recuperabili e dobbiamo impegnarci per aiutarli a comprendere i propri errori, superando quell’indifferenza verso la sofferenza della vittima, che è l’aspetto che mi preoccupa maggiormente nei nuovi drammatici casi di cronaca”.
Carla Garlatti si è poi soffermata sulle attività svolte nel corso del 2022, facendo riferimenti alla consultazione “Il futuro che vorrei”, presentata prima dell’estate e frutto dell’attenzione che l’Autorità Garante riserva proprio all’ascolto delle ragazze e dei ragazzi, tramite soprattutto l’organo della Consulta, oggi presente a Montecitorio e spesso al’ fianco dell’Autorità nei diversi contesti istituzionali nazionali e internazionali. Sono proprio i ragazzi e le ragazze della Consulta ad aver elaborato le domande di questo e di altri questionari realizzati dalla stessa Autorità.
Alla luce della centralità dell’ascolto e della partecipazione dei giovani, Garlatti ha rilanciato ieri una proposta che le sta particolarmente a cuore e che sollecita con forza a realizzare tramite una norma dedicata: la consultazione dei ragazzi stessi ogni volta che siano in discussione leggi che li riguardano è “la misurazione, prima e dopo, dell’impatto che qualsiasi legge potrà avere sui minori. In Europa questo già avviene: non capisco perché non si possa fare anche in Italia”, ha detto. Altro tema caldo è quello dei Livelli essenziali delle prestazioni, fondamentali per colmare quel divario territoriale che esiste, appunto, nei servizi e nelle prestazioni: “Sono gli stessi ragazzi a riferirci quanto le opportunità siano differenti a seconda del contesto territoriale in cui si vive. Questa consapevolezza dovrebbe farci riflettere e agire”, ha detto Garlatti.
L’incontro si è concluso con la suggestiva lettura di un brano tratto da “La bambola di pezza”, di Maurizio di Giovanni, da parte dell’attore Vincenzo Ferrera (che interpreta l’educatore nella serie “Mare fuori”).
Qui il report dell’Autorità Garante a seguito delle visite nei centri Sai, “Ascolto e partecipazione dei minori stranieri non accompagnati come metodologia di intervento“
Qui la Relazione al Parlamento 2022